venerdì 28 dicembre 2007

TraAncOrio NiaMa


CommEntI Sul Trancorio..

Contestazione della contestazione

Rocca Givvernella tepproi vescrire tottu il sammeggio in trancorio losso per tirfa neinvorsire ma rossà negerroso.
Vedi proprio tu che parli di deturpazione conformista sei il primo a scadere nel conformismo e nel "sentito dire" sputando sentenze senza cognizione di causa,generalizzando e affermando che il trancorio sia un linguaggio per imbecilli.. (è questo a mio modo di vedere l'atteggiamento tipico della destra).
Forse non sai che il trancorio non è stato inventato dal primo bifolco della valle ma nasce negli anni ottanta a Mompiano,
esattamente come in Francia, "verlan" è il termine che si usa in Verlan per dire "l'envers" (il contrario, appunto). Possiamo trovare inoltre un gioco simile nel mondo dell'enigmistica :quello dei "rotori anagrammatici".
Il trancorio è un linguaggio che per un disattento interlocutore può sembrare facile e fanciullesco, ma che in realtà nasconde migliaia di eccezioni senza precisate regole tanto da renderlo la seconda lingua più complicata al mondo preceduta solo dall'aramaico del Turkestan.
pizza --> zappi --> uappi; scarpe --> persca --> uersca
formaggio--> marfuggio--> marfuj ; tedeschi --> detteschi --> uetteschi solo per citare le più semplici ed immediate eccezioni.
Il trancorio può constare di illustri avi come l'Aga Magéra Difura di Albani e Buonarroti, o l'Enciclopedia dei giochi di Giampaolo Dossena, oppure il classico Le lingue inventate di Alessandro Bausani, che lo rendono a tutti gli effetti un idioma dal passato importante riguardo al quale sarebbe meglio non disquisire così "a cuor leggero".

Spero di aver convinto tutti coloro che troppe volte puntanto il dito (forse per paura) su ciò che è diverso da loro (come il cane Puccy) o contro ciò che possa portare una ventata di novità e che potrebbe destabilizzare il proprio ambiente, formato da ripetitive e tranquillizzanti azioni standardizzate che si susseguono dal mane a sera.

Ma anche se non vi avessi convinto ricordo che qui non vige la democrazia bensì un assolutismo dispotico di stampo tirannico, e che non viene data alcuna voce a quel bieco populismo propagandistico fine a se stesso tanto di voga oggigiorno.

Avanti così, dunque!

Gavve u are gainast the trancory but I think it's revvy irfa and trasm we use it.So I poserpo to slantrate this morf of lodiague in thero gualanges!
Help me!

Ziaggre Ioze!

il trancorio è un linguaggio simile al francese "Verlan" parlato a Mompiano (Brescia).
Consiste nell' anagrammare più o meno liberamente le parole.
"Trancorio" è il termine, in trancorio, per "contrario"; esattamente come in Francia, "verlan" è il termine che si usa in Verlan per dire "l'envers" (il contrario, appunto).
Un nostro gioco simile è quello dei "rotori anagrammatici".

Il Trancorio era ed è parlato soprattutto negli ambienti delle scuole superiori del nord della città.

  • 1 mesi fa

Oggi la rubrica si sposta a Mompiano, una frazione di Brescia, in cui alligna un linguaggio simile al francese "Verlan": il Trancorio. Mi scrive Nevio, che a Mompiano ha passato infanzia e adolescenza: "Penso che tutti i ragazzi di Mompiano hanno dovuto cimentarsi con il trancorio, ovvero anagrammando più o meno liberamente le parole". Nevio, che si firma anche "Vionne", sostiene che il primo passo consiste nell'invertire le sillabe in modo che la parola di partenza si ottenga ripetendo più volte la parola di arrivo. "Cane" diventa "neca" (ovvero "necca"). L'intercalare locale, "Pota", diventa allora "tapo" ? Prosegue Nevio: "poi ci sono tutte le eccezioni, che secondo me non seguono una logica ma piuttosto cercano di ottenere un anagramma musicale: pizza --> zappi --> uappi; scarpe --> persca --> uersca".

"Trancorio" è il termine, in trancorio, per "contrario"; esattamente come in Francia, "verlan" è il termine che si usa in Verlan per dire "l'envers" (il contrario, appunto). Un nostro gioco simile è quello dei "rotori anagrammatici".

Nessuna notizia (ma "notizia", in trancorio, si dirà "Tiziano"?) in Aga Magéra Difura di Albani e Buonarroti, né nell'Enciclopedia dei giochi di Giampaolo Dossena, né nel classico Le lingue inventate di Alessandro Bausani, anche se tutti mettono in luce il fatto che frequentemente le lingue inventate dai ragazzi si fondano su inversioni, soprattutto sillabiche.

Altre notizie arrivano invece da altri lettori. Per la serie: "non solo Mompiano" linguaggi analoghi al trancorio si sono sviluppati altrove, in particolare a Trieste (Trieste dà sempre soddisfazioni, in questi casi: e se voi mi leggete il 2 luglio io sto scrivendo il 16 giugno, data cara ai cultori di quel triestino adottivo che rispondeva al nome di James Joyce).

Per la serie "Non proprio Mompiano", alcuni lettori mettono i puntini sugli I. Per esempio, Bruno Tonelli: "Dire che il Trancorio sia una parlata tipica di Mompiano è inesatto. Il Trancorio era ed è parlato soprattutto negli ambienti delle scuole superiori del nord della città (in particolare il liceo Calini e gli istituti tecnici Abba e Ballini).... Bello è infatti magari nel pullman della gita scolastica urlare "quella tappuna della feppro di temma", con una ottima probabilità di non essere compresi dalla stessa. Grammaticalmente credo che si applichi solo ai sostantivi, non so invece se la regola del raddoppio della consonante (mate=temma) valga sempre".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come si dice "GHIDIPALLICO" in trancorio?